Chiusure domenicali

Per togliere un po' di pathos, io sono per la chiusura dei Centri Commerciali. 
Ma andiamo con ordine, altrimenti è solo uno slogan. 
1) Ma quale visione abbiamo di una città? 
Senza risalire a tempi storici, le città erano fatte di quartieri. Un quartiere era il luogo dove le persone vivevano, andavano a scuola, facevano la spesa, lavoravano, giocavano, incontravano amici e facevano conoscenze, si divertivano, facevano sport. E quant'altro volete immaginare o meglio ricordare.

2) Come sono le città ed i quartieri oggi? 
Se escludiamo le zone centrali i quartieri sono luoghi dove si va a dormire. Il lavoro il più delle volte è lontano; per i meno sfortunati a 4-5 km di distanza, per altri a decine di chilometri di distanza. I bambini ed i ragazzi vanno perciò a scuola in macchina, sovente accompagnati dai nonni. Le aree gioco ci sono, ma sovente sono troppo strutturate e così si va in luoghi appositi, a pagamento, per fare sport (e quando porti un bambino sovente ti spiegano che "ma più che altro li facciamo giocare. sono piccoli .....". I luoghi per incontrare amici e fare conoscenza sono pochi. Spesso si va fuori quartiere. I "diversamente giovani" si trovano a casa. I negozi sono sempre meno ed andrebbero tutelati come i panda. La causa, non unica, ma più rilevanti sono i centri commerciali.

3) Come ci siamo ridotti così?
Diciamoci che le colpe sono di pochi. Ma tutti abbiamo una certa responsabilità, per essere stati troppo distratti ed avere bevuti acriticamente ogni slogan trasmessoci dalla TV e ripetuto ossessivamente da politici in parte miopi ed in parte venduti. Non tutti per la verità, ma la stragrande maggioranza. 
I Centri Commerciali hanno distrutto la piccola distribuzione, i negozi di vicinato. Quelli che avevano i prezzi un po' più alti e sovente il vizio di non rilasciare lo scontrino. 
Ma quello che è successo non è solo che andiamo a fare la spesa un po' più lontano, talvolta molto più lontano.
Quello che è successo che i negozi di quartiere, prima hanno agonizzato, poi hanno chiuso. Non tutte le serrande sono abbassate, anzi. Ma non ci sono più i negozi dove si va tutti i giorni o quasi, a fare la spesa. E questi negozi servono, vivono, quando non sono singoli negozi, ma quando c'è un insieme di negozi dove è possibile fare "tutta la spesa quotidiana" (panettiere, lattaio, verduriere, macellaio, giornalaio, parrucchiere, salumiere/pizzicagnolo, e quant'altro vi viene i mente)

4) Quali sono le conseguenze?
Ma se non ci sono i negozi di vicinato, le persone vanno altrove in auto a fare la spesa. Ed i marciapiedi sono deserti.
I marciapiedi deserti non sono una bella cosa per nessuno. In particolare per i bambini e per gli anziani.
Se mancano i negozi, i bambini hanno meno percorsi sicuri per andare da soli a scuola e si ritarda la loro autonomia.
Se mancano i negozi, l'anziano non ha l'occasione, il "pretesto" di uscire di casa, magari una o due volte al giorno, per fare la spesa.
E andare a fare la spesa, dal punto di vista della salute, vuol dire fare un po' di movimento, far funzionare un po' il cervello, coltivare relazioni sociali. Vuol, anche dire sicurezza; qualcuno si accorge che "oggi il signor Giovanni o la signora Maria non è venuto/a". "Magari quando torni a casa, prova a citofonare".
Con un po' di fantasia, potete scoprire tante altre sfaccettature.

5) Come ci siamo ridotti così? BIS
Se fosse tutto colpa della "politica" o meglio dei "politici" le soluzioni non sarebbero a portata di mano, ma non sarebbe poi così difficile.
Ma la politica, io penso in primo luogo alla "sinistra" e al "centro sinistra" (non luogo politico in cui molti si sono rifugiati, vuoi per debolezza, vuoi per interesse personale, vuoi per mancanza di emozioni), ha delle grandi responsabilità.
In primo luogo quella di non avere coltivato un'idea, un ideale, un sogno di un mondo migliore. Esplicitando, dichiarando (riflettendo su) quali sono i valori di riferimento.Dicendo chiaramente se al centro della propria politica ci sono la qualità della vita, il benessere, i sogni degli esseri umani. E poi agendo coerentemente.
Credo che la sinistra abbia fatto far cose più di sinistra ai governi quando era all'opposizione rispetto a quando ha governato


Chi ha avuto la pazienza di leggermi fino a qui, avrà capito che quando dico che "Io sono per la chiusura dei Centri Commerciali", non mi riferisco alla chiusura domenicale o notturna.

6) che fare? 
Ma i Centri Commerciali continueranno ad esistere, almeno per un po' di anni. Volere non è potere!  E poi chi sono io per stabilire come debba scorrere la vita degli altri? 
Vi dico di più! Anche se non mi piace.... 
Sono convito che oggi, nel 2018, serva avere negozi e supermercati aperti anche in ore inconsuete, la sera, o la domenica. Perché? 
Perché molte persone hanno la vita costretta in orari che possono creare serie difficoltà. Ed hanno bisogno di questo servizio! 
Quello che non comprendo, visto che molte persone di sinistra sostengono l'utilità delle aperture serali o domenicali come "servizio pubblico", è come possa ipotizzare una persona con un a cultura che arriva da "sinistra" che un servizio pubblico possa essere garantito mediante una deregolamentazione. 
Io penso che le regole debbano essere limitate. E che ogni volta che si impone una regola, occorra riflettere per capire se:
  - quali siano gli effetti desiderati;
- la regola possa effettivamente conseguire gli effetti desiderali;
- ci sono effetti indesiderati.

In questo caso penso che i valori che intendo tutelare (rimando ai punti precedenti) siano tanto rilevanti da giustificare l'adozione di regole (peraltro scontate fino a poco tempo fa). 
Può essere quindi utile avere alcuni supermercati (e negozi) aperti alla domenica nell'area metropolitana di Torino. 

Ma quanti supermercati?  6in modo di avere un supermercato a circa non più di 5 chilometri? Ovviamente non so se questa è una risposta sensata.Ma se vogliamo garantire un servizio pubblico", allora dobbiamo fare una ragionamento più o meno di questo tipo.. 

Aggiungerei che gli acquisti nei giorni festivi (e se vogliamo di notte) dovrebbero costare un po' di più. Se il personale, come dicono tutti, deve essere retribuito di più per il lavoro domenicale o notturno, è logico che aumentino i costi. Ed è anche logico che i costi ricadano su chi usufruisce del servizio e che non vengano spalmati su tutti quanti.! 

Infine, visto che mi diletto di salute sul lavoro e soprattutto che non sopporto le affermazioni superficiali, occorre fare anche qualche riflessione sulle affermazioni di chi sussiegosamente spiega che ci sono tante persone che lavorano alla domenica,. Ma questo è un altro post (in pubblicazione il 12 settembre 2018) 

Carlo 

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