Inquinamento a giorni alterni?

Nella stagione fredda da molti anni i giornali e telegiornali si riempiono di titoli sull'inquinamento atmosferico.
Alcuni anni fa andava di moda l'ondata di titoli  a febbraio. Infatti per le città del nord Italia, prima Torino, si superava in quel periodo il limite dei 35 superamenti del limite di 50 microgrammi/metro cubo di PM 10.
Si perché il limite per l'inquinamento atmosferico (per le PM 10) è dato da un numero di superamenti annui di una soglia (50 microgrammi / metro cubo).
Da alcuni anni vanno forte le polemiche a dicembre e gennaio. Lo scorso anno dichiarazioni, vertici romani, impegni solenni. Poi ha piovuto. E lo smog si è ridotto  e gli impegni della politica "si sono  sciolti come neve al sole".

Quest'anno la novità è il tentativo di buttarla sul piano delle polemiche da osteria, vista la presenza di amministrazioni dei 5 stelle.
Potremmo ridurla a "Ma il blocco del traffico è di sinistra o di destra?", ma la situazione è seria e molti si chiedono; 
c'è  pericolo per la salute se si superano i valori limite per l'inquinamento atmosferico.
Tranquilli. Cambia poco. Molti studi considerano (e misurano) gli effetti crescenti  a partire dai  30 microgrammi. Perché si stima che 20 microgrammi siano "presenti in natura (ma si tratta di polveri fini chimicamente e biologicamente differenti).
Il limite di 50 microgrammi è una pura convenzione. 
In ogni casi,  alcuni anni fa, si stimava ragionevolmente che a Torino il 4,5% delle morti fosse da attribuire all'inquinamento atmosferico.
Servono i fermi delle auto più inquinati, le targhe alterne, i blocchi del traffico?
Si. Poco poco.
Ma in Italia stiamo peggio che nel resto d'Europa?
Le foto satellitari documentano come la pianura padana sia una delle aree con il maggiore inquinamento atmosferico. la Cina ci ha superato alla grande, ma c'è poco da stare allegri. Per il resto in europa ci sono alcune "chiazze", ma noi siamo messi male.  
Tutta la pianura padana, ed in particolare per Torino sono penalizzate dalla posizione geografica, con scarso movimento dell'aria.
Le città del centro e nord Europa sono favorite dai venti abbastanza costanti provenienti da ovest. Tanto è vero che le industrie inquinanti da sempre sono collocate nella zona orientale delle città, dove c'erano anche i quartieri poveri.
E le cause.. ?
Domanda retorica. tutti sappiamo che le principali cause sono le emissioni industriali, il traffico automobilistico ed il riscaldamento domestico.
In realtà è stato fatto molto. Alcuni combustibili sono stati vietati, altri sono usciti dall'uso comune, i sistemi di filtrazione ed abbattimento dei fumi sono migliorati. I veicoli sono più ecologici.
Anche se tutto questo ha portato a dei risultati, l'inquinamento atmosferico costituisce ancora un rischio per la salute molto superiore a quello sbandierato da tutti i molteplici allarmi per malattie infettive. Questo se ci basiamo sui dati di mortalità!
Il guaio è che provvedimenti occasionali non servono sostanzialmente a nulla. Servono ad evitare sanzioni agli amministratori, ma quasi nulla in più.

Fare un inceneritore non cambia in modo radicale l'inquinamento di una città come Torino. Lo peggiora. Sarebbe bello e facile sa non fosse così. Fare un inceneritore è semplicemente sbagliato perché aumenta l'inquinamento dalla fase di produzione dei beni alla fase della loro distruzione. E' sbagliato perché "aumenta un po'" l'inquinamento, invece che "diminuirlo un po'". (... ma ben sappiamo che l'inquinamento degli inceneritori  che ci preoccupa, non è l'inquinamento atmosferico)  
Il problema è molto più serio...

E così fare una TAV è un oltraggio in un Paese che non ha vere reti di trasporti locali "su ferro". E che quindi scarica tutti i trasporti sui mezzi privati.
Servono metropolitane, metropolitane di superficie, treni locali, autobus, tram, e perché no, filobus.
Nelle prossime settimane ci divertiremo con le polemiche. Ma la lotta all'inquinamento si fa poi, tutto il resto dell'anno.
Carlo  

Concentrazioni di Anidride solforosa in atmosfera: confronto Torino - Milano dal 1970 al 2012

Milano: medesimi dati

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