Inceneritore e biomonitoraggio - Quando le cose non dette diventano bugie

Quando ho letto lo "spot" che vi riporto inseguito, mi è solo venuto da scuotere la testa e non l'ho commentato. Oggi, in una fredda serata d'autunno, mi pare carino osservare un paio di cose.

Ecco quanto comparso sul sito di DoRS:

"SpoTT viene promosso: ecco la prima pubblicazione su una rivista scientifica internazionale!"

"Il Biomonitoraggio condotto dal Programma SPoTT contribuisce a definire i valori di riferimento italiani per diversi metalli in una popolazione che vive in una zona urbana industrializzata. Questo è quanto afferma, Beatrice Bocca, chimica dell’Istituto Superiore di Sanità che lavora nel gruppo SPoTT, nell’articolo pubblicato su Environmental Research ad aprile 2016. Il lavoro presenta alla comunità scientifica internazionale i risultati delle determinazioni effettuate nei residenti prima dell’entrata in funzione dell’impianto.

I risultati indicano che la popolazione SPoTT ha livelli bassi di esposizione a metalli, paragonabili a quelli misurati in altri paesi. Fanno eccezione l’arsenico, il berillio, l’iridio, il palladio, il platino, il rodio e il tallio, che presentano livelli leggermente superiori a quelli trovati in studi analoghi. I dati raccolti sono utili anche per identificare sottogruppi di popolazione nei quali si possono verificare accumuli non legati a esposizioni ambientali. Anche le informazioni raccolte nel questionario somministrato ai campionati (stili di vita, abitudini alimentari) contribuiscono ad una migliore valutazione dell'esposizione. Ad esempio si osserva una concentrazione doppia di arsenico nelle urine di chi consuma pesce e in particolare in chi l’ha mangiato nella settimana precedente alla raccolta delle urine; una concentrazione elevata di cadmio è invece legata all’abitudine al fumo e al consumo di acqua in bottiglia; il mercurio, oltre in chi ha mangiato pesce nei giorni precedenti alla raccolta, presenta valori più alti in chi ha un maggior numero di otturazioni dentali in amalgama. Il piombo si conferma anche per i campionati SPoTT legato fortemente al sesso, con valori più alti nei maschi.
L’articolo inoltre pone attenzione ai quozienti di pericolo (anche noti come HQ, da Hazard Quotients) calcolati per singoli metalli, che stimano la percentuale di popolazione con esposizioni che superano i livelli di riferimento disponibili in letteratura. Viene anche calcolato l’indice di pericolo (HI, da Hazard Index) che tiene conto dell’interazione tra più metalli. L’esposizione a più metalli potrebbe, infatti, dar luogo ad effetti negativi per la salute anche nel caso in cui questi non siano evidenziati per i singoli metalli. Se HQ e HI presentano valori superiori a 1, la concentrazione del metallo si avvicina ad una quantità che “potrebbe” causare danni alla salute.
Sono stati calcolati HQ e HI per quattro metalli (Cadmio, Piombo, Mercurio e Tallio). Ai livelli mediani riscontrati nello studio SPoTT prima dell’accensione dell’impianto di incenerimento non sono ipotizzabili effetti avversi per la salute per l’esposizione ai singoli metalli. Le stime di rischio calcolate per la combinazione dei quattro metalli (HI) impongono invece di prendere in considerazione la possibile esistenza di effetti sulla salute. Il gruppo di lavoro SPoTT si è attivato fornendo indicazioni per la riduzione dei comportamenti che possono portare all’assunzione di tali metalli.
La pubblicazione dei risultati di SPoTT su riviste scientifiche internazionali accreditate è un importante valore aggiunto del programma. Prima di essere pubblicato infatti, un articolo scientifico viene letto da esperti del settore che ne danno un giudizio di qualità e affidabilità, in mancanza dei quali l’articolo viene rifiutato. Environmental Research è un’importante rivista che richiede elevati livelli di qualità e affidabilità scientifica. Il piano di comunicazione di SPoTT prevede di pubblicare su riviste scientifiche accreditate tutti i risultati del programma."
Annunciare gioiosamente sul sito di DoRS che  "Il Biomonitoraggio condotto dal Programma SPoTT è strato promosso!"  o è prova di grande stupidità, o dimostra quanto siano lontani i "tecnici" (o se preferite, "gli scienziati") dal mondo reale. Oppure ancora una volta è la dimostrazione dello scarso rispetto che la politica ha della popolazione
Chi ha letto questo blog in passato sa che nessuno ha mai messo in dubbio la "scientificità dello studio".  Anzi, per quanto sono in grado di capire, si tratta di uno studio ben disegnato.
I problemi sono altri.
Ø  Lo studio non è in grado di misurare con significatività statistica, aumenti di diossine e pcb inferiori al 20- 25%. In un territorio vergine, o quasi vergine, la cosa potrebbe avere un senso. In una delle aree con il maggiore inquinamento atmosferico in Europa, con forte ricaduta di inquinati industriali (e non solo) da circa 70 anni, la sensibilità dello studio garantisce a priori l'impossibilità di ottenere un risultato positivo. Si tratta quindi di uno studio ingannevole, in quanto utilizzato a rispondere ad una diversa domanda posta dai cittadini.
Ø    La principale fonte di assorbimento di sostanze oganoclorurate (diossine e pcb) è la via alimentare. Confrontare i residenti in aree limitrofe all'inceneritore con i residenti in aree più lontane è quindi un'operazione priva di senso. All'atto pratico è un inganno della popolazione. Anche la risposta data a un consigliere comunale a Grugliasco, in occasione della 6a Commissione consigliare, è una risposta che elude il quesito, confidando nella difficoltà creata all'interlocutore dai tecnicismi.
Ø      Sono stati spesi 2 milioni di euro per condurre lo studio. una cifra di cui pochi gruppi di ricerca possono disporre al giorno d'oggi. Viene raccontato che sono soldi di TRM, del gestore dell'inceneritore. Detto senza ipocrisie, si tratta quindi di uno studio pagato dai cittadini con la tariffa rifiuti.

 Ø      In una città in cui 50 anni fa è cresciuta la consapevolezza dei rischi lavorativi e si è sviluppata la cultura della prevenzione primaria, cioè la cultura della eliminazione / riduzione delle esposizioni a rischio, lo studio è un ulteriore "Cavallo di Troia" con cui si propone la misurazione dei rischi anziché la loro rimozione. 2 milioni di euro avrebbero permesso di controllare per molti anni  l'adeguatezza delle manutenzioni dell'impianto e/o la qualità dei rifiuti in entrata. 
Entrambe le cose sarebbero state migliori per i cittadini, riducendo le esposizioni ad agenti nocivi.
In ultimo una piccola osservazione. Viene detto en passant   che "Le stime di rischio calcolate per la combinazione dei quattro metalli impongono invece di prendere in considerazione la possibile esistenza di effetti sulla salute"
Stanno parlando della situazione pre-inceneritore. Dicono di avere elaborato consigli per la modifica di comportamenti individuali. Non un richiamo sulle cause ambientali e sulla catena alimentare. Per loro la salute si tutela modificando i comportamenti alimentari.  Non facendo scelte politiche orientate alla tutela dell'ambiente e  della salute.

Suma propi bin ciapà

Carlo

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