Yoghi e Bubu al supermercato ed il moralismo di Massimo Gramellini

Pare che Gianni Morandi sia stato sbertucciato su "facebook e dintorni" per essere andato al supermercato di domenica.
Massimo Gramellini, ovviemente, non ha perso l'occasione di fustigare i fustigatori paragonando il lavoro festivo nei supermercati con altre attività lavorative tradizionalmente domenicali (preti, chierichetti, baristi, ristoratori, pizziaioli, cassieri dei cinema).
Insomma, ha dimostrato che anche lui riesce ad usare la tastiera più velocemente del cervello. E volendo strafare, invece che su fb, si è cimentato sulla prima pagina de La Stampa.
Le similitudini sono una bella cosa. Solo che debbono essere pertinenti. Altrimenti si fa la fine di Topo Gigio che confonde la Luna con una forma di formaggio.
E' difficile stabilire cosa debba funzionare la domenica ed i giorni di festa.  E quindi è difficile stabilire chi debba lavorare i giorni di festa.
Funzionano servizi pubblici essenziali: distribuzione di gas ed  energia. Funzionano i telefoni. Ma mica lavorano tutti gli addetti del settore. Lavorano le persone necessarie a garantire il normale funzionamento ... . Funzionano la sanità e gli ospedali. 
Ed anche qui funziona solo ciò che è necessario.

La scuola è un servizio pubblico essenziale? Direi di sì. Ma funziona la domenica?
Funzionano alcuni impianti industriali a ciclo continuo, che non possono essere spenti. 
In pratica funzionano cose che riteniamo necessarie.
In generale chi fa queste attività, lo accetta serenamente. Sono lavoratori migliori? sono lavoratori di cui dobbiamo seguire tutti l'esempio? Come Aleksej Grigor'evič Stachanov, per intenderci?
No. Semplicemente chi lavora in questi settori si rende conto che le necessità sono reali e conseguentemente, le accetta. Magari spera che non sia così per tutta la vita, ma chi lavora in servizi necessari normalmente accetta la cosa con discreta serenità.
La riflessione può essere diversa per attività quali ristoranti, alberghi, pizzerie, bar, cinema ecc ....  Ma usi e costumi, se vogliamo tradizioni, rendono comunemente accettate queste attività domenicali.

Ma l'apertura domenicale degli ipermercati è una cosa differente. Fondamentamente è una scelta ideologica. 
Non ci guadagna l'ipermercato.
I lavoratori non ci guadagnano ed  hanno la vita più disorganizzata.
Noi, anche quando andiamo a fare la spesa durante la settimana, troviamo commessi scortesi perché scontenti. 
In famiglia, non solo non abbiamo mai fatto la spesa di domenica, ma evitiamo gli ipermercati ed i supermercati aperti alla domenica, perché così troviamo commessi più gentili.
Qualcuno con molto sussiego obietterà "Ma l'apertura dei negozi prima di Natale c'è sempre stata!" Sicuro.  Ma è sempre stata l'eccezione
Oggi, invece, superate le prime inibizioni, c'è chi vuole le aperture a Ferragosto, a Natale ed a  Capodanno.
Insomma, c'è chi fa finta di offrire un servizio (supermercato sempre aperto), mentre in realtà mette una bomba nella nostra sala macchine  tentando di allontanarci dalla conduzione di una vista rilassata. Almeno alla domenica.
Se fossimo nella fiaba del Re nudo, capiremmo facilmente.
Visto che siamo nella realtà, proviamo a chiederci "A che serve?", "Ne vale la pena?", " A chi giova?"
E se pensiamo che la possiblità di fare la spesa alla domenica può anche essere un servizio essenziale, la risposta è "Sono daccordo! P" . Allora, però, ragioniamo in termini di servizio.
2- 4 supermercati aperti a Torino  e ciontura (1.600.000 abitanti) possono forse essere un servizio per chi a sua volta ha orari di lavoro strampalati.

Lascio a voi la risposta, non senza ricordare Yoghi e Bubu!

Quasi tutti si ricorderanno le avventure di Yoghi e Bubu nel parco di Yellostone. 
Pochi invece, ricordano le avventure dei figli di Yoghi e Bubu, nel Centro Commerciale del Parco di Yellostone
Carlo

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