Una piccola storia ignobile


L'inceneritore del Gerbido entra nella cronaca con un'articolo sulla stampa locale del 29 aprile 2003, scatenando panico e scompensi tra  gli amministratori locali della zona sud ovest di Torino.
In realtà la vicenda era cominciata nel 1999 con la campagna "Non rifiutarti di scegliere", campagna che presentava una Torino sommersa dai rifiuti. Ma questa campagna non affrontava il problema dei rifiuti, ma voleva ostinatamente solo far accettare un inceneritore. La cosa era in contrasto con la normativa sui rifiuti e con la normativa europea, che richiedevano (nell'ordine) Riduzione, Riutilizzo, Riciclaggio e Raccolta differenziata.
Ma in realtà la campagna non voleva giungere ad una graduatoria dei siti dove collocare l'inceneritore, voleva  collocare l'inceneritore al Gerbido.
Purtroppo per ChiamparinoCalgaroFassino il campionato di "non rifiutarti di scegliere" andò maluccio. Il Gerbido si classificò al 10° posto, in zona retrocessione. Insomma il Gerbido come il Toro. Ma poi con un magheggio degno di Moggi & c il Gerbido venne messo in testa alla classifica.
Leggendo i verbali di "Non rifiutarti di scegliere" risulta chiaramente che non fu un colpo di testa imprevisto. Molto tempo prima, Beppe Gamba, allora assessore, aveva ammonito che se non si fossero rispettati i risultati dei "Non rifiutarti di scegliere" si sarebbe fatto un casino.
Ma si sa, al PD la democrazia piace se si decide quello che vuole il PD, altrimenti è populismo, fascio-leghismo, untuotrellismo o altro ancora.

In realtà, già prima, le 1995,  si parlò di un inceneritore al Gerbido. L'inceneritore di rifiuti ospedalieri da 30.000 tonnellate. Non si fece, forse perché qualcuno valutò che facendo quell'inceneritore, al Gerbido non si sarebbe più potuito fare quello "generalista".
Ma andando a scavare, si direbbe che a Fassino & c piaceva l'idea di un inceneritore al Gerbido già nel 1976/77.

D'altro canto, come ci insegna Viale (Guido) cimiteri, discariche e inceneritori vanno a braccetto e vengono collocati ai confini dei Comuni. Ed il Gerbido è praticamente ai confini di 6 comuni.
Insomma per portare l'inceneritore al Gerbido il PD(s) si è sentito in dovere di impostare un "rito" ("Non rifiutarti di scegliere")  dove si metteva in scena una "recita di democrazia" per scegliere il posto dove fare un inceneritore.
I risultati non furono quelli voluti? "Pazienza. Si cambiano i risultati. Tanto il rito democratico, l'abbiamo seguito!"
"Intanto abbiamo portato a casa il risultato di non discutere di rifiuti!"
Poi, nel 2003 ci furono  sindaci del PD che arringavano la folla dicendo che si sarebbero sdraiati davanti alle ruspe!  "Il populismo? Non mi risulta!".
E quindi si giunse alla promessa che "L'inceneritore sarebbe stato controllato dai cittadini!"
Perfetto! Anzi, per nulla! Ma meglio di niente?
Per nulla!
"Scusate ""compagni"" (NdR:il Pd si dichiara non di sinistra, ma nel momento del bisogno non rinuncia a certi vezzi),  ma se l'inceneritore deve essere controllato da cittadini, per fare al meglio questa cosa, chi è più cittadino di tutti? Il "primo cittadino".
E allora vai con un comitato di sindaci!
Così il Comitato Locale di Controllo ha fatto di tutto per prendere tempo. Hanno continuato a riunirsi per contarsela e cantarsela. Hanno assegnato incarichi in contrasto con i loro stessi regolamenti,e via dicendo. Tanto l'unico scopo era prendere tempo. Ma ad un certo punto non hanno retto neppure alle sia pur pacate proteste che potevano giungere alle loro orecchie. 
Così dal 29 gennaio 2014 il Comitato Locale di Controllo non si è più riunito.
Ma ovviamente nella campagna elettorale torinese qualcuno ha anche provato a dire che quello del Gerbido è l'unico inceneritore con un controllo dei cittadini.
A fronte della pernacchia che l'ha zittito, ovviamente l'unico commento è stata l'accusa di fascioleghismo.
per chi non se ne fosse accorto, il Comitato Locale di Controllo è stato recentemente oggetto di restiling (leggi).
Un Comitato Locale di Controllo che si riunisce solo a porte chiuse, in occasione della relazione trimestrale di TRM, finanziato dai cittadini tramite le bollette di TRM. E per prudenza, un CLdC in cui possono parlare solo in sogetti che sono stati ammessi a porte chiuse.
Domani a Grugliasco ci sarà la  "VI Commissione" (Controllo e Garanzia) con all'ordine del giorno  il  Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani (approvato dal Consiglio Regionale del Piemonte con deliberazione n. 140-14161 del 19 aprile 2016)  e"  Termovalorizzatore: aggiornamenti sull'attività del Comitato Locale di Controllo".

Ma il motivo di questo post è un altro. Per una settimana ho assistito basito a discussioni di "compagni" o "ex-compagni" variamente schierati tra "Voto Appendino" e "Mi turo il naso e voto Fassino". 
Con alcune pregevoli eccezioni, pochi argomenti, poche riflessioni, ma tanta appartenenza.
E allora ho pensato a riscrivere questa piccola storia vera, per chiedere "Ma come potete votare per chi continua a prendervi per i fondelli usurando e sporcando valori alti e alti ideali?"
Perché ancor più dei danni ambientali e sociali questo grupetto politico si deve addebitare la distruzione di una cultura di sinistra e ambientalista.
Poi da ieri è successa una cosa strana. Ho iniziato a sentire sempre più amici ("compagni o ex compagni") che mi dicono "La sai una cosa? Voto per Appendino!". Una valanga!
Non credo che Appendino salverà Torino. non ci riuscirebbe neppure "Super Woman". Ma sicuramente potrà aiutare a cambiare aria. 
Non so come finirà il ballottaggio a Torino; il mio non è un campione significativo, perché se lo fosse finirebbe Appendino 90, Fassino 10.
In ogni caso, chi arriva da sinistra dovrebbe avere la coerenza di provare a documentarsi un pochino e poi decidere, senza turarsi naso ed occhi.
Dopodiché un abbraccio a tutti quelli che voteranno dopo essersi documentati. Ed una bella orticaria  a chi vota solo per slogan e appartenenza
Carlo 

Posta un commento

0 Commenti