Come dare più sicurezza sul lavoro


 

Ma chi si occupa della sicurezza e della salute sul lavoro? 
La risposta è semplice: le ASL del Servizio Sanitario Nazionale tramite i Servizi di Prevenzione  e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro.
Ma allora come mai periodicamente c'è un coro che chiede di dare più risorse per i controlli al Ministero del lavoro ed ai suoi uffici periferici?
Nei giorni scorsi a seguito di dichiarazioni rituali sugli infortuni sul lavoro, fatte anche dall'INAIL (!) ho provato a "dire e dare" alcune cose semplici sugli infortuni lavorativi e sugli infortuni lavorativi gravi
Come tutte le cose serie, anche la sicurezza sul lavoro non può essere ricondotta ad uno slogan. Dire che gli infortuni lavorativi diminuiscono "non è di destra" così come dire che gli infortuni lavorativi aumentano "non è di sinistra". E viceversa.
Normalmente quando si evidenzia che gli infortuni lavorativi sono diminuiti la prima reazione di chi è animato da buone intenzioni è quella di dire "ma non si considera il lavoro in nero!", "ci nascondono degli infortuni!" ecc.
La seconda cosa non sta in piedi, la prima è vera, ma è sempre stata vera...
 
Gli infortuni lavorativi sono sicuramente diminuti, ma bisogna tenere conto che è cambiata la struttura produttiva del Paese e comparti ad alto rischio sono scomparsi, altri hanno un peso minore.
Per altro verso oggi sono considerati infortuni lavorativi molti eventi per i quali la causa lavorativa in passato non era riconosciuta.
Sicuramente quindi bisogna essere cauti quando si interpretano i dati sugli infortuni lavorativi
    
 
 
Un corollario della mancata diminuzione degli infortuni lavorativi sarebbe che decenni di impegno, in origine da parte dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, poi da parte dei servizi pubblici di prevenzione (oggi gli SPreSAL) e , non dimentichiamo,  gli investimenti fatti da moltissime aziende, siano stati totalmente inutili.
Ma la cosa più sconcertante è che quando sono lanciati allarmi per la sicurezza sul lavoro, un coro di soggetti richiede di assumere più ispettori del lavoro per le direzioni proviciali del lavoro !

Ma in Italia le funzioni  pubbliche per la sicurezza e la salute sul lavoro (vigilanza, controllo, informazione e assistenza) sono state trasferite dalla riforma sanitaria (L 833/78) al servizio sanitario nazionale e sono esercitate dalla rete dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPreSAL) delle ASL (... dal 30 giugno 1981!...)
Dopo 35 anni, tirare in ballo le Direzione Provinciali del Lavoro (DTL) del Ministero del lavoro è sbagliato e fuorviante. 
Sbagliato e fuorviante perché la normativa prevede funzioni di vigilanza anche anche per le DTL, sia pure esercitate in modo coordinato con le ASL solo in alcuni settori (in primis i cantieri edili).
Il fatto che giornali e TV abbocchno a messaggi fuorvianti è un 'indice della scarsa attenzione alla sicurezza del lavoro. Con 1/2 ora di ricerche su internet si può facilmente  verificare cosa preveda la normativa italiana. 
Per altro verso è evidente che qualcuno porti avanti spinte corporative (o più semplicemente di lobby) forse senza neppure essersi reso conto di quanto sia cambiato il mondo in 35 anni. 
L'unica certezza che possiamo avere è che se mai si farà un passo indietro, potremo verificare nel volgere di pochi anni gli effetti negativi sulla sicurezza e sull salute dei lavoratori.
Possiamo quindi dire che attualmente vada tutto bene?
No. Le condizioni di sofferenza della rete dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro sono evidenti, perché come in tutti i settori della pubblica amministrazione ci sono stati tagli sul personale e sugli investimenti (in primo luogo sulla formazione). 
Ma non è con cambiamenti improvvisati che si risolvono i problemi.
C'è una ricetta semplice semplice che potrebbe far fare un salto in avanti
Programmazione delle attività a livello regionale e a livello di ASL, sulla base di indirizzi nazionali, ed in riferimento ai principi previsti dalla normativa. Occorre che le attività di vigilanza siano mirate ai rischi e non all'ottemperanza alla normativa. Le due cose non coincidono. "entrare dalla porta dei rischi" vuol dire operare secondo criteri di priorità.
Dare alle Regioni funzioni vicarianti rispetto alle ASL. Se un'ASL non risolve carenze di organico e/o di risorse e/o di formazione, deve intervenire la Regione con funzioni vicarianti
Dare allo Stato, al Ministero della Salute, funzioni vicarianti rispetto alle Regioni. Se una Regione non programma adeguatamente, o non risolve problemi locali a livello delle ASL, deve intervenire il  Ministero.
Si tratta di 3 provvedimenti semplici, che possono garantire l'uniformità di apporccio alla sicurezza sul lavoro a livello nazionale. E questi provvedimenti aumenterebbero anche le condizioni di sicurezza sul lavoro.
Non servono tanti proclami, ma serve solo la volontà politica
Carlo

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