Il "dottor A", il "dottor B", il "dottor C" ed i Bronzi di Riace


Le cronache di questi giorni mi fanno tornare in mente una storia che mi hanno raccontato tanti anni fa ....
Queste storie mi sono state raccontate e chi me le ha raccontate, ha sempre giurato che sono vere. Altra parte del racconto si trova sui giornali, che fanno un po' di pasticci, ma si sa, raccontano sempre la verità. Per cui io vi racconto tutto.
C'era una volta, tanti anni fa, un Dipartimento di prevenzione in cui arrivò un medico (chiamiamolo il "dottor A") che è stato chiamato a fare il responsabile di un Servizio.
Il primo giorno di servizio - in pausa pranzo - un "collega" (chiamiamolo il "dottor B") lo avvicina  e gli dice che a fatto benissimo a venire lì, perché in quell'ASL si sta benissimo. E dopo breve inizia a raccontagli tutte le meraviglie che si possono fare in quel posto.
"Per esempio tu devi fare così. Chiedi un giorno di ferie con buon anticipo. Dopo che ti hanno firmato le ferie, le spedisci all'ufficio del personale. Poi, prima che arrivi il "giorno di ferie", telefoni all'ufficio del personale e dici che quel giorno hai un sacco di impegni di lavoro non puoi fare le ferie e chiedi di annullarle. Ovviamente non c'è nessun problema e te le annullano. 
Cosi quando arriva il "giorno di ferie" tu vai a bollare, al mattino presto e poi torni alla sera tardi a sbollare. Nessuno ti cerca perché si pensa che sei in ferie!". " E ti sei fatto anche lo straordinario!"


Geniale! Il "dottor A" si disimpegna con un sorriso e due battute e il "collega" si mette a sghignazzare con i suoi sodali.
Ma è estate e sul lavoro si alternano i periodi di ferie, così il mio amico non ci pensa più.
A fine agosto arriva un certificato di malattia. Il "dottor B." si è ammalato alla fine delle vacanze e non può rientrare per 15 giorni. Che poi diventano 20.
Il mio amico è un po' preoccupato perché il dottor B è assegnato al suo Servizio. A lui spetta organizzargli il lavoro, ma le premesse sono poco incoraggianti. Anche perché circolano voci strane. Il "dottor A", per principio non vuole dare retta alle voci. Vuole verificare le cose di persona. Ma le voci sul "dottor B". e sui suoi sodali sono imbarazzanti.
Per esempio si racconta che tempo prima il "dottor B." con il "dottor C." ed altri colleghi andasse in giro per autoscuole con il timbro dell'ASL per fare patenti. Attività libero professionale! Professionisti sono! Vennero beccatti, ma qualcuno stese un pietoso velo (i maldicenti dicevano "gremiulino") e la sfangarono. 
Non è possibile pensa il "dottor A", storie del genere non possono capitare. E soprattutto, se li avessero beccati, non avrebbero potuto cavarsela. Siamo in un Paese civile! o no ? Sono palesi calunnie!
E già! Ma c'è anche la storia del "dottor D"! Quale?
Il "dottor D" un bel mattino venne in Servizio, timbrò e prese la macchina di servizio. Tornò a casa , caricò la moglie e l'accompagnò all'aereoporto (che non era proprio dietro l'angolo). Quindi tornò indietro. Per strada venne assalito da un temendo senso di solitudine e  - visto che transitava in una amena zona molto frequentata da prostitute - decise di andare a puttane!
Letteralmente. Infatti mentre si intratteneva, venne beccato dalle forze dell'ordine. 
Ricapitoliamo: "a puttane" in orario di servizio, timbrato, con l'auto di servizio e dopo avere accompagnato la moglie all'aereoporto.
Un uomo finito, direte voi! invece no. Qualcuno stese di nuovo un pietoso velo (o gramule che dir si voglia). E tutto riprese come prima.
Come vedete la maldicenza non ha limiti!
Ma torniamo alla  nostra storia. Il "dottor A" è perplesso per tutte quelle voci e maldicenze. Ad un certo punto capisce che il "dottor B" ha ripreso il servizio. Intendiamoci, non nel senso che è venuto a lavorare, ma che è venuto sul posto di lavoro. Anzi, da un po' di giorni viene a timbrare. Poi boh ... 
Talvolta dopo pranzo sembra che si trovi stravaccato sulle poltrone accanto alla timbratrice insieme ai sui amici.
Verificato con i superiori che il "dottor B." è effettivamente assegnato al suo Servizio (il mio amico stenta a crederlo) Il "dottor A" prima chiede consigli, poi prova a contattare il "dottor B", suscitando ilarità generale.
Che fare? 
"Se a  parole non ti considera, prova scrivergli". "Dove? A casa?" "No,non ritirerebbe le raccomandate". Ed allora facciamogli una "raccomandata a mano". La tapina che prova a "notificarli la raccomandata" dopo un'ora torna sconsolata. "Mi rifiuto di provarci ancora"  
Ma facciamola breve. Dopo un po' si riesce a consegnargli una lettera che più o meno dice: "Caro Collega, ti ricordo che il Servizio è al primo piano. Pertanto non è sufficiente che il mattino ti presenti alla bollatrice e timbri. E' anche necessario che ti rechi al primo piano per svolgere le attività lavorative"
Come potete immaginare non succede nulla.
Passa un po' di tempo e si avvicina l'inizio dell'inverno. Arrivano i tabulati orari che il responsabile deve controfirmare. Il "dottor A" lo ha già fatto, anche per il "dottor B". Erano mesi in cui molti erano in ferie. In una situaizone nuova era difficile controfirmare con sufficiente certezza.
"Speriamo che prima o poi nessuno salti fuori a contestami che ho firmato alla leggera gli orari del "dottor B"", pensa il "dottor A".
Ma questa volta siamo in autunno. Dal tabulato risulta che il "dottor B" ha regolarmente timbrato tutti i giorni. Anzi, c'è anche lo straordinario! Ma come, pensa il "dottor A", io non ho mai visto il "dottor B" in servizio! Tutti dicono che è un caso dificile, ma tutti se ne lavano le mani.
Allora il "dottor A" decide di non controfirmare gli orari del "dottor B". Passano 3 giorni ed il "dottor A" viene convocato dal Direttore Sanitario. "Dottor A! Come si permette di fare questi casini?!" "??" "Lei deve controfirmare gli orari del dottor B". "Ma non si è visto per tutto il mese!". "Controfirmare gli orari rientra tra i doveri del responsabile" "Si, ma come faccio se non l'ho mai visto in servizio?". "Veda di non creare problemi!"
Insomma pare che queste vicende siano andate avanti per un po' fino che il "dottor B" ha trovato una collocazione lavorativa dove poteva sviluppare meglio la propria professionalità!
Perché vi racconto questra storia?
Perché oggi a pagina 59 de La Stampa ho letto la triste vicenda del dottor Barreca che è stato licenziato dall'ASL TO3. 
Cosa avrà mai fatto? Semrba che fosse il "medico competente dell'ASL TO3". Cioè era quel medico che - tra l'altro - effettua la sorvegianza sanitaria per i rischi lavorativi dei dipendenti.
E l'accusa è di quelle gravi. Avrebbe fatto fare esami a persone esterne (verosimilmente dipendenti di aziende che segue nella sua attività libero professionale) facendoli passare per dipendenti dell'ASL TO3. Risultato? queste persone (o meglio le aziende) non pagavano gli accertamenti ed i costi erano a carico dell'ASL. Ed i "guadagni"?
Ora, anche in questo caso voci e maldicenze si intrecciano  e rendono la vicenda confusa.
Ma noi sappiamo che il dottor Barreca è persona affidabile! Mica come il "dottor B."! Alcuni anni fa è addirittura finito alla ribalta delle cronache perché era stato premiato dal Presidente Napolitano con il premio "Bronzi di Riace" destinato ai calabresi che tengono alto il nome della Calabria nel Mondo.
Ed una persona così, sicuramente non può avere fatto tante nefandezze.
Anzi, potremmo essere certi che la sua mente non è capace di architettare un simile progetto criminoso.
Quindi possiamo essere certi che il dottor Barreca è solo una vittima della macchina del fango.
E allora? E allora lascino in pace chi lavora e si occupino piuttosto del "dottor B"
Carlo

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