Visto come funziona l'inceneritore del Gerbido, i responsabili tecnici dell'impianto non dovrebbero essere sostituiti?

Non c'è solo la responsabilità penale. Chi progetta e costruisce un impianto che si guasta in continuo, probabilmente è inadeguato per il compito che gli è stato assegnato. E lo stesso vale per chi gestisce l'impianto
E' cominciato così. Sembrava quasi uno scherzo! Ma poi l'inceneritore del Gerbido ha continuato ad inciampare in "malfunzionamenti". Guasti in lingua italiana.
Oggi la catena di "problemi" verificatasi all'inceneritore del Gerbido dopo il 20 dicembre da nuova attualità al filmato di Rifiuti Zero di Trino che comprende il Servizio del TG3 del Piemonte del 19 settembre scorso. Fondamentalmente si è trattato di una soletta pubblicitaria rifilata ai piemontesi. Anche senza correre il rischio di fare giornalismo d'indagine non dovrebbe essere difficile fare di meglio.
I ritardi nella realizzazione dell'opera già significativi in precedenza, sono esplosi con i due tragici incidenti mortali sul lavoro. 

Ma, visto che chi ha voluto l'opera contava sui "certificati verdi"  (che danno un tono ecologico, ma soprattutto sono soldi)  e considerato che il meccanismo dei certificati verdi scadeva il 31/12/2012 e che il DM 6 luglio 2012 con un'acrobazia ha concesso i certificati verdi anche agli impianti che sarebbero entrati in esercizio entro il 30 aprile 2013,
sempreché in possesso dell’opportuna autorizzazione dal luglio 2012. (Non sarebbe stato più semplice indicare il nome degli impianti?).
L'impianto doveva quindi essere  messo in esercizio entro il 30 aprile. Ad ogni costo. Se la fretta sia stata cattiva consigliera e sia stata causa o concausa del ripetersi di un incidente mortale nello stesso cantiere in meno di un mese, io non lo so. Spero di no perché sarebbe insopportabile per le famiglie ed i colleghi. In ogni caso la magistratura ci darà una risposta.
Ma quando i "guasti" (pardon "malfunzionamenti") avvengono con un ritmo incalzante, non mi consola che una volta il motivo sia che gli addetti italiani e francesi non riuscissero a comunicare e che un'altra volta il motivo era che erano rimasti senza bicarbonato
Anzi. L'inaffidabilità nella gestione pone seri interrogativi sull'affidabilità nella progettazione e costruzione. Le domande poste nelle sedi opportune aiuteranno a dare una risposta.
Perfino al CLdC tutti, anche i tifosi della combustione, si interrogavano sulla relazione tra la fretta nell'apertura e la catena di guasti.
Se i nostri Amministratori locali vogliono mantenere un minimo di serietà, inizino con il chiedere la rimozione dei responsabili tecnici e/o amministativi dell'impianto.
 Carlo 

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