CLdC - Tutti assieme appassionatamente

Qualcuno, quando è molto preoccupato preferisce non pensare e lasciare che le cose vadano come vadano. E' quello che è successo oggi al Comitato Locale di Controllo
La riunione di oggi del Comitato Locale di Controllo sull'inceneritore del Gerbido è stata molto vivace, ma soprattutto è stata molto istruttiva. Per chi ha voglia di capire. 
Il pubblico (non erano i cittandini, era pubblico) ha assistito alla rappresentazione in un clima che ricodava i saloon degli spaghetti western. Tranquilli, nessuno ha sparato sul pianista, ma nessun attore riusciva a completare la propria battuata senza essere sommerso da fischi, buuu, applausi (ironici), urla, domande rancorose, vaffa, di ogni dimensione e colore, ecc.
E cosi vi ho già sommerso di post: un primo sulla inadeguatezza di molti tecnici , poi un altro su come questi politici logorano l'ARPA ed infine un terzo su come una comunicazione supina si sia rivoltata contro gli apprendisti stregoni.
MA proviamo a capire alcune cose.
Cosa ci fa TRM nel Comitato Locale di Controllo?  Bella domanda. Direi che è lì per  controllare che i politici facciano bene il loro mestiere.
Ma cosa controlla il Comitato Locale di Controllo?  Non si capisce bene. Vogliono conoscere con estrema fermezza, i "programmi", i "cronoprogrammi", i "controlli", i "risultati delle analisi". Ma, anche se non consideriamo la leggerezza con cui passano da un tema all'altro, si ha l'impressione che non siano realmente interesati ai riusltati. Sono interessati a sentirsi dire che va tutto bene, per non correre il rischio di avere responsabilità sul groppone. E se non va tutto bene? Non importa. L'importante è che i tenici comunichimno risultati rassicuranti.
Ma cosa cambiano i controlli del CLdC? In questo caso la risposta è semplice. Non cambiano nulla.  Badate bene, non nlo dico io, lo hanno detto loro questa sera.
Il Comitato Locale di Controllo deve controllare non le emissioni in atmosfera, ma le dispersioni di voti.
Ma, la cosa più impressionante è l'assoluta incapacità dei "tecnici" di cumunicare l'informazione sui rischi. E' così forte la spinta a dover dire "va tutto bene" che alcuni riescono a dare un immagine peggiore della realtà. E così facendo peggiorano la realtà, perché queste persone rappresentano  una funzione che dovrebbe controllare (l'ambiente) e informare (i cittadini). E invece generano sfiducia. E così i cittadini se la prendono con i tecnici, mentre i politici e i tierreemme provano a stare nascosti.
E così tecnici e TRM si prodigano  in complesse spiegazioni. "Si è vero, ci sono stati sforamenti ("termovalorizzatore sta a inceneritore come sforamento sta a superametno dei valori limite"), ma il numero di sforamenti è nei limiti ammessi dalla legge". "Si è vero, accendiamo e spegnamo continuamente le 3 linee, ma durante accensioni e spegnimenti non valgono i valori limite. Quindi siamo in regola". "Gli sforamenti per l'ossido di cabonio sono stati tanti? No, guardi, non deve rapportarli ai giorni di funzionamento, la legge li rapporta all'anno solare. Quindi quest'anno che abbiamo cominciato tardi...". "Guardi, noi ci possiamo vantare di rispettare i valori limite. .... Come sarebbe a dire " e ci mancherebbe altro!?!" "
"Non esagerare, Carlo!" " Ma non esagero! Tutte queste cose, le hanno dette davvero questa sera!"

Ma, abbiamo anche avuto il piacere di ascoltare una tal dottoressa Pannocchia (dell'ARPA , ritengo) che a fronte delle lamentele  sulle puzze ha provato a pontificare spiegando che nella zona le puzze potevano avere tante altre cause. Impermeabile anche a fronte della contestazione che le puzze non ci sono mai state prima.
Se la sua spocchia non l'avesse obnubilata, la dottoressa Pannocchia avrebbe potuto contestare le incaute affermazioni. Ma come! le puzze in passato ci sono state. Eccome! Dal 1988 alla prima metà del 1992. E queste puzze misteriose hanno periodicamente ammorbato l'aria di Miriafiori, Gerbido e Beinasco. Erano un po' come "o' male oscuro". Non si capiva da dove venissero. E così, un dirigente della prevenzione ha fatto girare con il naso per aria anche un noto magistrato che voleva capire. Ma le puzze venivano, venivano... Da dove? Ma dalla verniciatura di una nota casa automobilistica di Detroit.
Come andò a finire? Si scoprì l'origine delle puzze e per coincidenza il dirigente della prevenzione andò in pensione nello stesso periodo. Forse non è solo la spocchia a rendere confusi i ricordi, ma anche la preoccupazione per la propria carriera.
 Carlo

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