Ho un ricordo vivissimo della sera del 22 novembre 1963. Avevo appena compiuto 7 anni. C'è il telegiornale (niente TG1, TG2, TG3. Il telegiornale delle otto!). Mi padre chiama tutti. 
Io non ho capito bene, ma capisco che è il caso di andare. Sono lì con i miei fratelli, grandi, e con mia mamma. "Hanno ammazzato Kennedy!". Mio padre è seduto su una poltrona, un po' alla sinistra, davanti alla porta. Io sono in piedi, davanti alla porta, con mia madre ed i miei fratelli. Uno di loro si sposta e si siede sul divano, alla destra della porta. Non ricordo che quella sera ci siano state immagini. A parte il "lettore del telegiornale". Le immagini sono arrivate dopo e le abbiamo viste tante volte.
Tutti sconvolti. Anch'io. Domande e frasi attonite. Fermi, in piedi, in mezzo alla porta, a 4 metri dal televisore. C'è voluto molto prima che si andasse a cena. Tutti erano tristi. Anch'io ero triste. Penso di avere perso "carosello"
Poi - passata "una vita" - ho un' altra immagine, sempre lì, sull'ingresso di quella stanza, a guardare la televisione. Il televisore era cambiato. Aveva il primo ed il secondo canale.
Era il 24 Maggio 1968 ed il presidente francese De Gaulle fa un duro discorso alla nazione contro gli studenti. 
Anche in questo caso, mio padre era seduto sulla poltrona al solito posto, mia madre, i miei fratelli ed io, tutti in piedi. La poltrona è cambiata, così come il televisore, che ha il primo ed il secondo canale.
Di nuovo sono tutti sconvolti, come lo erano da alcuni giorni con immagini della contestazione studentesca. "Ma cosa vogliono?", "Non si può andare avanti così", "Dovrebbero pensare a studiare". Tutti sono attoniti. Non c'è tristezza questa volta. ma tutti sono attoniti. Senza parole. Anche in questo caso nessuno riesce a capire.
Io, beh, stavo zitto. Non capivo bene cosa fosse la contestazione studentesca, ma tutto quel casino mi piaceva.
Così come quei cappelloni che da inizio anni '60 giravano con macchine sgangherate e noi bambini vedevamo quando si trovavano in via Filadelfia. Ci dicevano di stare in guardia da quelli lì. Ma ci incuriosivano. Erano interessanti. 
Se c'era da fare il tifo, sapevo bene per chi farlo. Non capivo bene, ma era evidente che c'era chi proponeva un mondo meno grigio, più allegro. Con qualche regola in meno e qualche libertà in più. 
Insomma, come sia andata avanti, lo sappiamo tutti.
Il mondo è cambiato. Nessuno si è più comportato come prima, neppure quelli che si sono detti "non sta succedendo niente, le fabbriche riapriranno, arresteranno qualche studente convinti che fosse un gioco a cui avremmo giocato poco"

Non so perché, ma per me i ricordi di quelle due sere  sono sempre stati un unico ricordo.
Carlo








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